Bandiere pubblicitarie: indicazioni per loro impiego all’aperto


Considerazioni generali sulle strutture porta bandiera e sulla relativa stampa su tessuto.

Parlando di bandiere pubblicitarie idonee per uso outdoor è corretto distinguere due categorie di prodotto:
– pennoni con ancoraggio al suolo (da impiego permanente)
– bandiere con basamento rimovibile (da impiego condizionato)
I pennoni, in quanto pali porta bandiera con fissaggio al suolo in apposito basamento di cemento armato, possono avere una collocazione all’aperto senza particolari restrizioni, anche in condizioni estreme. Questi pali sono generalmente in alluminio (o in alternativa in vetroresina) e devono vantare le opportune certificazioni.
Messa in posa del pennone
Pennoni con braccio girevole
Pennoni istituzionali
Pennoni istituzionali

Le altre soluzioni porta bandiera, caratterizzate da basamenti rimovibili, sono anch’esse adatte in esterno essendo robuste e zavorrabili ma sono pensate principalmente per eventi, è consigliabile ritirarle quando le condizioni meteorologiche diventano particolarmente avverse.
basi optional per bandiere
bandiera grande formato
bandiera con base picchetto
bandiera con base plastica riempibile

Oltre all’aspetto strutturale, l’utilizzo all’aperto delle bandiere ricade anche sulla resistenza e sulla durata della relativa stampa su tessuto.
Le bandiere vengono per lo più stampate su tessuto poliestere “nautico” (120gr/mq o grammature similari), la decorazione migliore è quella che avviene tramite il processo della sublimazione a caldo
che permette di ottenere colori duraturi e brillanti con “trapasso” (ovvero con l’immagine che permea anche sul lato opposto del tessuto).
Fondamentale, parlando di durata delle bandiere, unitamente alla scelta solamente di materie prime di qualità è il confezionamento degli stessi che deve essere eseguito con attrezzature professionali in grado di garantire consistenza e qualità alle cuciture.
La durata delle bandiere, così come l’integrità nel tempo del supporto tessile, dipendono dalle condizioni in cui vengono esposti i vessilli, non ha molto senso offrire una garanzia temporale prescindendo dal contesto che ospita la bandiera.

Misurazione del vento

Sono molteplici le condizioni ambientali che inficiano la vita delle bandiere (vento, raggi UV, salsedine, inquinamento, agenti atmosferici, etc.). L’elemento imprescindibile è sicuramente il vento, si tratta di un fattore in grado di valorizzare le bandiere determinandone lo sventolio; se eccessivo però può minare “pericolosamente” il perdurare di aste e stampe. E’ perciò importante capire l’entità del vento, lo strumento per la sua misurazione (in nodi o Km/h) è l’anemometro (apparecchio portatile o fisso, generalmente associato ad un anemoscopio a banderuola per la determinazione anche della direzione della corrente d’aria).
Come per i marinai più esperti c’è poi la consuetudine di misurare le correnti ventose anche tramite l’analisi visiva dell’impatto che il vento ha sull’ambiente circostante.
Anche in questo caso non si tratta di rilevazioni improvvisate ma di informazioni affidabili, universalmente riconosciute e classificate secondo la scala di Beaufort (dal nome dell’ammiraglio francese che ideò il sistema di misurazione).


Ulteriori consigli per conservare le bandiere

– dotare il tessuto stampato sempre di bordo perimetrale rinforzato
– in presenza di occhielli applicare apposito mailar di rinforzo
– non lasciare mai la bandiera bagnata, prima di ripiegarla va fatta asciugare
– assicurarsi che il tessuto non si impigli all’asta o non ci sbatta contro, è da evitare anche la collisione tra stampe poste troppe vicine
– le bandiere possono generalmente essere lavate come capi delicati
– il mix forti piogge e vento rappresenta una pessima combinazione, aumenta infatti il peso del tessuto e il conseguente carico sull’asta
– la salsedine ha effetti corrosivi, le bandiere in località marinare si prestano a cambi stampa più frequenti
– l’inquinamento genera l’annerimento dei tessuti, i raggi uv ne determinano un progressivo scolorimento
– prediligere tessuti di origine europea, la qualità è superiore rispetto a quelli (più economici) di provenienza asiatica.

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