il fenomeno mobile

Il fenomeno Mobile contagia anche il punto vendita


In questo blog abbiamo parlato più volte dell’importanza di totem, espositori, bandiere e altri materiali p.o.p. per influenzare la “componente emozionale” dell’acquisto nel punto vendita.
Ora a questi elementi di comunicazione visiva si aggiunge un nuovo fattore che rischia di essere determinante: l’impiego di dispositivi “mobile” come consiglieri elettronici.
Il fenomeno Mobile è in piena espansione, ci sono 37 milioni di smartphone e 27 milioni di utilizzatori nel mondo.
Naturalmente anche le abitudini dei consumatori italiani sono cambiate grazie a questi devices, il Mobile Advertising cresce del 129% e in termini di valore assoluto supera i 200 milioni di euro. L’85% dei Mobile Surfer, ovvero gli individui che utilizzano gli smartphone per navigare, dichiara di aver visto spesso annunci pubblicitari e il 51% di essi ha cliccato per richiedere maggiori approfondimenti. La stessa percentuale (51%) definisce anche la quota degli individui che hanno adottato un Mobile Site o un App.
Oltre che per i social network, i giochi e le news, gli smartphone vengono anche utilizzati nelle diverse fasi d’acquisto, ad esempio per confrontare prezzi oppure per segnalare ai familiari o conoscenti gli acquisti effettuati.
E’ così inevitabile che le aziende debbano cambiare le loro strategie per stare al passo con il cambiamento che porta con se il fenomeno Mobile, facendo registrare un aumento del numero di iniziative Mobile attraverso pubblicità e promozioni.

La percentuale di chi naviga tramite smartphone è aumentata nel giro di un anno dal 61% al 73%, mentre il tempo giornaliero trascorso a navigare è aumentato da 60 a 75 minuti.
Gli utenti si approcciano con maggiore sicurezza ad app e a Mobile Site, sono in crescita anche il mobile couponing e le forme di pagamento tramite smartphone finiranno per affermarsi.
In questa ottica il settore più visitato di tutti è quello dei Trasporti e Viaggi. Seguono il settore Banche/Assicurazioni, l’Elettronica, l’Abbigliamento e i punti vendita in cui effettuare la spesa familiare.
Sul fronte Retail spicca una focalizzazione sui servizi di pre-vendita (store locator, volantino e catalogo prodotti).
Sul fronte delle aziende del largo consumo oggi si punta prevalentemente su obiettivi di condivisione social: quasi la metà delle app punta a far condividere contenuti tra gli utenti e quasi il 30% offre attività di gaming.
Da una ricerca Audiweb emerge che nel 2013 l’accesso a internet da qualsiasi luogo e strumento ha coinvolto l’82% della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni (circa 39 milioni di individui). 22 milioni di persone si connettono da smartphone e circa 7 milioni tramite tablet.
E’ però la disponibilità di accesso a internet a casa da un computer ‘tradizionale’ a risultare la più degna di nota tra le differenti modalità disponibili, chiamando in causa 35 milioni di individui. Sono 15 milioni le famiglie che dispongono di un accesso internet da casa attraverso un computer di proprietà.
A livello di dislocazione geografica, la disponibilità di accesso alla Rete da qualsiasi device si estende su oltre i due terzi del territorio e riguarda l’86% del Centro Italia, l’85% del Nord Est, l’84% del Nord Ovest e il 78% dell’area Sud e Isole.
L’accesso a internet appare diffuso su tutti i livelli sociali, arrivando ad una percentuale di concentrazione che sfiora la totalità: è il caso dei giovani (accede alla Rete più del 96% degli individui tra gli 11 e i 34 anni) e dei profili più qualificati in termini di livello di istruzione e di condizione professionale.
Anche sul versante smartphone a essere esposti sono soprattutto i giovani (oltre il 70% degli individui tra gli 11 e i 34 anni), così come i profili profili più qualificati, come i dirigenti (79%), gli studenti universitari (77%), gli imprenditori (74%) e i laureati (69%).
Gli individui con accesso a internet tramite tablet presentano un profilo socio-demografico più qualificato in termini di istruzione e condizione sociale. Infatti a fronte del 14,6% sull’intera popolazione italiana dagli 11 ai 74 anni, si registra un tasso di concentrazione del 36% per i dirigenti, del 35% per gli imprenditori e del 28% per i laureati.
[fonte mediakey]

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