Imposta sulla pubblicità: bandiere, insegne e totem
Espositori come bandiere e insegne luminose sono strumenti fondamentali per la comunicazione pubblicitaria visiva di aziende e punti vendita. Per l’installazione di tali espositori è necessario attenersi a precisi regolamenti e in molti casi pagare le relative imposte.
Tuttavia siamo testimoni di un continuo emergere di imposte anacronistiche e micro-tasse di ogni tipo e genere, con varianti da comune a comune. Si tratta di casi limite, eccezioni paradossali e spesso anacronistiche che non vengono applicate su tutto il territorio.
I casi particolari
Tra le più bizzarre spicca l’ormai caso nazionale della “tassa sull’ombra” a Conegliano. Ovvero un decreto del ’93 che sembrerebbe essere stato interpretato per comprendere l’ombra che le insegne dei negozi proiettano sui marciapiedi, tassabile in quanto considerata come vera e propria occupazione del suolo pubblico.
Altro caso noto quello della “tassa sullo zerbino” a Modena. Anche qui si tratta di un’interpretazione restrittiva delle esenzioni dell’imposta comunale che a riscosso molte critiche dei negozianti. Quest’ultimi hanno dovuto pagare l’imposta per aver esposto zerbini recanti il logo o la grafica della propria attività.
Ricordiamo tuttavia che si tratta di circostanze peculiari e in alcuni casi estreme, non applicate su tutto il territorio nazionale.
Imposta sulla pubblicità: bandiere, insegne, totem, vetrofanie,…
È necessario innanzitutto tracciare una linea e distinguere le insegne di esercizio dai mezzi pubblicitari. La prima è l’insegna che indica dove è ubicato il punto vendita e porta la denominazione aziendale dell’impresa stessa.
Ad esempio, secondo l’art. 17 DLT 507/1993 un’insegna di esercizio con superficie complessiva inferiore ai 5mq non è soggetta ad alcuna tassazione.
Secondo la stessa norma la pubblicità all’interno dei punti vendita non è soggetta a tassazioni quando riferita allo stesso esercizio commerciale del locale. Sono esenti dalla tassa anche i mezzi pubblicitari esposti sugli ingressi e nelle vetrine a patto che pubblicizzino l’attività commerciale del negozio e non superino una superficie complessiva di mezzo metro quadrato per ogni vetrina/ingresso. Alcuni esempi compresi in questa descrizione sono vetrofanie, targhe, cartelli e tende personalizzate.
Suggeriamo, a chi vuole pubblicizzare la propria attività commerciale, di verificare presso il comune competente per ottenere informazioni aggiornate sulle specifiche dell’ imposta sulla pubblicità, da pagare per l’allestimento degli espositori pubblicitari. Bandiere, insegne luminose, totem informativi e molte altre soluzioni espositive possono infatti essere soggette a diverse normative a seconda del comune dove avviene l’installazione degli stessi.
Rimandiamo ad un altro articolo precedente del blog Studio Stands per approfondimenti sul regolamento delle insegne di esercizio.
Scopri tutti i modelli di espositori pensati per installazioni all’aperto: espositori outdoor.