Studio Stands al fianco delle categorie maggiormente colpite dall’ultimo DPCM
Con il Dpcm del 24 ottobre 2020 (l’ennesimo in pochi giorni!) sono state imposte nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Non è questa la sede per disquisire e polemizzare su tali provvedimenti, non possiamo però nascondere di essere fortemente critici e delusi… ci sembra emergere la mancanza di una seria pianificazione, invece di far prevalere organizzazione e razionalità si sceglie il ricorso compulsivo alla scorciatoia dei divieti con gravi risultati sul fronte economico (peraltro senza buoni esiti neanche sul piano sanitario).
Tutto il paese è ovviamente in ginocchio ma a questo giro di decreto le categorie maggiormente penalizzate risultano essere palestre, piscine, pasticcerie, bar, ristoranti, gelaterie, fiere, teatri e impianti sciistici (senza dimenticare il relativo indotto che è immenso).
Studio Stands al fine di manifestare la propria vicinanza nei confronti delle categorie maggiormente colpite dai provvedimenti del Dpcm in corso, riserva alle imprese che hanno subito l’imposizione della chiusura uno sconto del 15% sull’intero catalogo fino al 24/11/2020 (data attualmente indicata come termine dei provvedimenti restrittivi).
Non salveremo certo con tale iniziativa nessuna azienda (famiglia) appartenente a questi settori ma ci piace ugualmente esprimere con un gesto concreto la nostra vicinanza (per la tranquillità dei malpensanti è bene precisare che non salveremo nemmeno noi stessi, non grazie a ciò perlomeno…).
E’ un contributo che vuole riflettere i valori di altruismo e solidarietà, ma soprattutto un modo per continuare a credere, senza scadere nella retorica dell’ “andrà tutto bene”, che insieme dobbiamo e possiamo farcela. ❤️
I nostri mestieri, i nostri SACRIFICI sono tutti importanti allo stesso modo, non esistono lavori di serie B o attività non essenziali.
Chiudiamo questo post ricordando anche tutte quelle persone a cui non è stata ancora imposta una chiusura ma che di fatto stanno comunque facendo i conti con l’assenza di lavoro. Tenere aperto non è sempre sinonimo di lavoro, il terrorismo mediatico a cui veniamo esposti e l’incessante discussione su ipotesi di lockdown, da parte di speaker più o meno autorevoli, determinano l’inibizione dell’attività lavorativa.
Per il nostro settore di appartenenza ci è immediato pensare ad esempio al mondo degli eventi e delle fiere (confermate nel decreto del 18/10/2020 e poi proibite solo pochi giorni dopo in quello del 24/10/2020 ☹ ) ma è evidente che le realtà in difficoltà sono tantissime e appartenenti alle categorie più disparate.
Questa situazione finirà, resistiamo e andiamo avanti con responsabilità e determinazione.
Non mollate. Non molliamo. Buona fortuna a tutti.