Il nuovo boom di teli e pareti green screen!
Mai sentito parlare di chroma key? Si tratta di una tecnica usata specialmente in ambito cinematografico per determinare la sovrapposizione di due immagini o due video. In altre parole con questo procedimento si va a sostituire il colore di sfondo della prima immagine con un tema diverso.
Un caso tipico è quello delle previsioni metereologiche nelle trasmissioni televisive, senza dimenticare che ormai esistono film le cui scenografie sono totalmente fatte secondo questa modalità.
Il primo video funge da sfondo (può anche essere virtuale / realizzato artificialmente) mentre il secondo video mostra “l’azione” da collocare su questo sfondo, le due situazioni vengono in pratica mixate per ottenere l’ambientazione o l’animazione desiderata. Sono svariati i software che permettono di aggiungere gli sfondi, a titolo di esempio segnaliamo Wondershare Flimora e Adobe Premiere.
In rete si trovano anche numerosi tutorial che guidano nell’esecuzione di questi editing.
Green Screen
Affinché l’elaborazione descritta riesca è fondamentale che lo sfondo utilizzato sia di colore uniforme (colore chiave) e che i protagonisti dell’azione da sovrapporre non abbiano dettagli della stessa colorazione (perché in quel caso risulterebbero poi trasparenti, in gergo “bucati”).
Il colore uniforme di cui abbiamo parlato, soprattutto con l’avvento dei sistemi digitali, è il verde Pantone 354, da qui la definizione di Green Screen! (se non conosci la scala Pantone potrebbe interessarti questo post).
Perché proprio il verde Pantone 354? E’ una tinta inedita, quindi in grado di scongiurare immagini “bucate”, sicuramente assente nei soggetti recitanti (capelli e cute hanno altre colorazioni) e difficilmente presente anche nel vestiario.
Pareti Green Screen
La teoria ora è chiara… si tratta di passare alla pratica allestendo il set per la videoconferenza, in azienda o a casa per lo smart working.
E’ necessario “costruire” una parete ricorrendo a pratiche strutture autoportanti, in grado di sorreggere e tensionare correttamente il telo. Non avere pieghe sarà fondamentale per un corretto montaggio dei contenuti multimediali sullo sfondo.
L’ideale è orientarsi su backdrop semplici, veloci da comporre e facilmente smantellabili. Un altro consiglio consiste nello scegliere espositori che possano essere abbinati a supporti tessili, il tessuto infatti permette di evitare problematici riflessi di luce (per questo scopo risultano idonei, ad esempio, i nostri tessuti poliestere blockout).
La grandezza delle pareti green screen dipende fondamentalmente da cosa si deve riprendere: si parte da dimensioni contenute per un mezzobusto (persona seduta), si sale di taglia per una persona in piedi fino ad arrivare ai maxi formati destinati alla presenza di più persone o per le presentazioni di prodotti.
Questi sono alcuni dei nostri fondali grafici che possono essere completati con teli green screen: vai alla categoria FONDALI
(Chi è disposto ad “accontentarsi” di uno sfondo statico può optare per stampe personalizzate in alternativa ai teli green screen).
Perché ne parliamo?
In questo preciso momento storico gli sfondi green screen si stanno affermando anche al di fuori del tradizionale contesto di cinema e fotografia. Con l’avvento della pandemia, il lavoro e i contatti da remoto sono infatti passati dall’essere situazioni occasionali a diventare una vera e propria costante delle nostre giornate. Sempre più realtà stanno comprendendo quanto sia determinante sfruttare questa modalità di connessione curando e valorizzando l’immagine aziendale. Gli sfondi green screen si rivelano così un grande alleato per home office e videoconferenze, grazie al valore aggiunto di contenuti multimediali si possono ricreare scenografie animate dall’ alto tasso di creatività.
Avvertenze?
L’illuminazione gioca un ruolo chiave! La qualità delle riprese è inversamente proporzionale al lavoro da fare in post produzione. La parola d’ordine è omogeneità, sia per l’illuminazione dei soggetti in azione che dello sfondo verde. Si può rasentare la perfezione optando per 4 sorgenti luminose distinte: 1 per il green screen + 1 controluce + 1 dedicata al soggetto della ripresa (luce principale) + 1 backlight (luce posta dietro) per eliminare le ombre.