Allestimento punti vendita: il caso delle lavanderie self service


Questo post è dettato da una nostra recente case history.
Abbiamo avuto mandato da un cliente di seguire l’apertura di alcuni negozi per la sua catena di lavanderie in franchising.
La mission affidataci prevedeva la creazione di un “pacchetto chiavi in mano” per una avvio attività “senza pensieri” a favore degli affiliati: dalla scelta del punto vendita fino al suo allestimento.
Questa esperienza ci ha permesso di conoscere una realtà in fermento, per noi fino a quel momento nuova.
Le lavanderie a gettone nascono negli USA dove risultano essere attività consolidate da moltissimo tempo.
Tutt’oggi la maggior parte dei macchinari impiegati in questi self service è di origine statunitense.
Molti di voi ricorderanno probabilmente lo spot televisivo dei jeans Levi’s 501 dove un aitante giovanotto si spogliava in una di queste lavanderie per fare il bucato.



Questa pubblicità risale al 1984, a quell’epoca in Italia questo tipo di negozi ancora non esisteva, è infatti solo di questi ultimi anni la loro diffusione(in ogni paese c’è ne almeno una) con lo sdoganamento culturale nell’accettare un uso promiscuo di lavatrici e asciugatrici con altri utenti.
La tradizione vuole che i panni sporchi si lavino in casa( … in tutti i sensi), ma anche questa abitudine sembra stia mutando a favore di “un’esternalizzazione del bucato”, complice un nuovo modello sociale più aperto a questa tendenza con l’incremento di stranieri, separati, single, lavoratori pendolari, animali domestici con tanto di guardaroba, … Senza trascurare motivazioni economiche, come ad esempio: il bucato in lavanderia (specialmente con macchinari a gas) rischia di costare meno che non farlo a casa, le recenti costruzioni immobiliari sono più piccole e non sempre possono ospitare elettrodomestici aggiuntivi come le asciugatrici, etc.

Tornando ai punti vendita self service abbiamo individuato alcuni ingredienti fondamentali per distinguere lavanderie potenzialmente di successo.
Oltre alle considerazioni che valgono per qualunque attività al dettaglio ci sono ulteriori peculiarità da non trascurare, nell’allestimento del negozio importantissimo per esempio l’aspetto psicologico volto a rassicurare l’utente in fatto di pulizia e facilità di utilizzo.
Questo l’identikit del punto vendita perfetto: 80mq, località con almeno 12000 abitanti, fronte strada in zona con alto flusso veicolare, comodo parcheggio antistante, vicinanza ad altri negozi, possibilmente con possibilità di canna fumaria per macchinari a gas.
Individuato il negozio con le carte in regola si procede con gli impianti elettrici e idraulici nel vano tecnico.
La finitura del locale prevede infine cartongesso, tinteggiatura e complementi d’arredo (tavolo per piegatura abiti, poltroncine attesa, eventuale area bimbi e area relax, etc): l’obiettivo è l’ottenimento di un ambiente moderno, gradevole, pulito, profumato, luminoso, spazioso e confortevole.
A discrezione del singolo affiliato anche l’aggiunta di servizi integrativi come la stiratura, l‘igenizzazione e la cucitura.
Trattandosi di un Self Service gioca un ruolo determinante anche la cartellonistica.
La parola d’ordine è chiarezza: all’interno del negozio poche ma inequivocabili indicazioni per guidare l’utente, inseguendo uno stile minimale e raffinato.
Il valore aggiunto è stato ricercato in elementi innovativi, con dettagli non facilmente riscontrabili in altre lavanderie come ad esempio inserti led, scritte con lettere 3D, plexiglas stampato sul lato interno etc.
All’insegna della tradizione invece il cassonetto luminoso posto all’esterno, all’occorrenza coadiuvato anche da vetrofanie o ulteriori espositori pubblicitari come totem, cavalletti e bandiere.

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